Raven Boys, Maggie Stiefvater, Rizzoli |
Nell'immaginario
collettivo, il corvo rappresenta da sempre l'occulto, con le sue ali
oscure e il gracchiare funesto. Lo sapeva bene Edgar Allan Poe, che
nella sua poesia omonima lo dipinse come il messaggero degli Inferi.
Eppure, nel suo incessante ripetere il ritornello del componimento
(“Nevermore”, mai più), il volatile comunicava al lettore il
sentimento più umano e poetico che ci sia: la malinconia. Ricordo di
qualcosa che si è dissolto in fumo, lutto per migliaia di
possibilità svanite nell'istante di una scelta, amaro rimpianto di
un'appartenenza irrealizzabile nuovamente nel futuro.
Anche nel romanzo di
Maggie Stiefvater, Raven Boys, il primo di una tetralogia
piuttosto fortunata negli U.S.A., il corvo ha questo doppio volto. I
suoi giovani protagonisti sono coinvolti in una “caccia al
sovrannaturale”, ma, allo stesso tempo, in quanto adolescenti, sono
proiettati verso l'esplorazione di loro stessi e dei rapporti con le
persone che amano.
Il "Raven Cycle", di cui gli ultimi due volumi sono ancora inediti in Italia |
Da un lato c'è Blue, una
sedicenne discendente di una famiglia matriarcale di veggenti
stanziate ad Henrietta, in Virginia. A differenza delle altre donne
con cui vive, la ragazza non ha alcun potere, se non quello di
amplificare le energie delle altre e, dunque, le loro percezioni
extra-sensoriali. Probabilmente Blue potrebbe considerarsi
un'adolescente normale, se non fosse per la sua eccentrica famiglia e
per la maledizione che grava su di lei, un ritornello costante nella
sua esistenza. “Ucciderai il tuo vero amore con un bacio”. Un
ottimo motivo per tenersi alla larga dagli uomini.
Dall'altro lato ci sono i
“Raven boys”, i ragazzi corvo, che prendono il loro nome dal
simbolo della Aglionby, la prestigiosa scuola privata che
frequentano. Ricchissimi, teste calde e detestati dall'intera
comunità di Henrietta, compresa Blue. Ma quattro di loro hanno un
passatempo molto diverso da quelli dei loro coetanei: cercare con
passione quante più informazioni possibili su Glendower, un re
gallese che, secondo la leggenda, concederà un favore a chi lo
risveglierà e lo accompagnerà in una nuova età dell'oro.
Così, quando durante la
notte di San Marco Blue vede lo spirito di colui che più
disperatamente desidera trovare il re dormiente, Gansey, il destino
di una vita sembra compiersi: è lui il ragazzo che Blue amerà e
ucciderà?
Maggie Stiefvater |
Oltre che per l'intreccio
molto originale, costellato di elementi sovrannaturali mai scontati e
che elevano questa saga rispetto ad altri romanzi fantasy Young
Adult, Raven Boys si distingue per lo stile impeccabile, fatto
d'immagini vivide e suggestive. La grande abilità della Stiefvater
sta nel saper descrivere gli stati d'animo in maniera precisa e mai
pretenziosa, dando vita ad una vera e propria esplorazione
psicologica dell'identità personale dei suoi protagonisti.
Di conseguenza, non
sorprende il fatto che i personaggi siano tutti strutturati
perfettamente: ognuno di loro ha un proprio arco narrativo e un
solido background. Consiste da solo, ma brillando all'interno del
gruppo. L'autrice sa intrecciare su diversi piani le dinamiche
relazionali dei protagonisti, i cui tratti più profondi si svelano
unicamente nel rapporto con gli altri. Come nella vita vera.
Il romanzo, che unisce
atmosfere magiche e quadri di vita quotidiana, parla di re dormienti
e leggende gallesi, ma soprattutto di cosa significhi essere un
individuo all'interno di una famiglia. E, dunque, il corvo cela due
significati: occulto e fedeltà.
Maggie Stiefvater
468 pagine
Rizzoli Editore
16,00 €
Fantasy per ragazzi (14-18)
Vi attira questo romanzo? Conoscevate già la saga? Avete intenzione di leggere i seguiti in lingua originale?
Vi aspetto nei commenti!
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