mercoledì 29 marzo 2017

I due volti del corvo: Raven Boys di Maggie Stiefvater

Raven Boys, Maggie Stiefvater, Rizzoli
Nell'immaginario collettivo, il corvo rappresenta da sempre l'occulto, con le sue ali oscure e il gracchiare funesto. Lo sapeva bene Edgar Allan Poe, che nella sua poesia omonima lo dipinse come il messaggero degli Inferi. Eppure, nel suo incessante ripetere il ritornello del componimento (“Nevermore”, mai più), il volatile comunicava al lettore il sentimento più umano e poetico che ci sia: la malinconia. Ricordo di qualcosa che si è dissolto in fumo, lutto per migliaia di possibilità svanite nell'istante di una scelta, amaro rimpianto di un'appartenenza irrealizzabile nuovamente nel futuro.
Anche nel romanzo di Maggie Stiefvater, Raven Boys, il primo di una tetralogia piuttosto fortunata negli U.S.A., il corvo ha questo doppio volto. I suoi giovani protagonisti sono coinvolti in una “caccia al sovrannaturale”, ma, allo stesso tempo, in quanto adolescenti, sono proiettati verso l'esplorazione di loro stessi e dei rapporti con le persone che amano.

Il "Raven Cycle", di cui gli ultimi due volumi sono ancora inediti in Italia

Da un lato c'è Blue, una sedicenne discendente di una famiglia matriarcale di veggenti stanziate ad Henrietta, in Virginia. A differenza delle altre donne con cui vive, la ragazza non ha alcun potere, se non quello di amplificare le energie delle altre e, dunque, le loro percezioni extra-sensoriali. Probabilmente Blue potrebbe considerarsi un'adolescente normale, se non fosse per la sua eccentrica famiglia e per la maledizione che grava su di lei, un ritornello costante nella sua esistenza. “Ucciderai il tuo vero amore con un bacio”. Un ottimo motivo per tenersi alla larga dagli uomini.
Dall'altro lato ci sono i “Raven boys”, i ragazzi corvo, che prendono il loro nome dal simbolo della Aglionby, la prestigiosa scuola privata che frequentano. Ricchissimi, teste calde e detestati dall'intera comunità di Henrietta, compresa Blue. Ma quattro di loro hanno un passatempo molto diverso da quelli dei loro coetanei: cercare con passione quante più informazioni possibili su Glendower, un re gallese che, secondo la leggenda, concederà un favore a chi lo risveglierà e lo accompagnerà in una nuova età dell'oro.
Così, quando durante la notte di San Marco Blue vede lo spirito di colui che più disperatamente desidera trovare il re dormiente, Gansey, il destino di una vita sembra compiersi: è lui il ragazzo che Blue amerà e ucciderà?

Maggie Stiefvater
Oltre che per l'intreccio molto originale, costellato di elementi sovrannaturali mai scontati e che elevano questa saga rispetto ad altri romanzi fantasy Young Adult, Raven Boys si distingue per lo stile impeccabile, fatto d'immagini vivide e suggestive. La grande abilità della Stiefvater sta nel saper descrivere gli stati d'animo in maniera precisa e mai pretenziosa, dando vita ad una vera e propria esplorazione psicologica dell'identità personale dei suoi protagonisti.
Di conseguenza, non sorprende il fatto che i personaggi siano tutti strutturati perfettamente: ognuno di loro ha un proprio arco narrativo e un solido background. Consiste da solo, ma brillando all'interno del gruppo. L'autrice sa intrecciare su diversi piani le dinamiche relazionali dei protagonisti, i cui tratti più profondi si svelano unicamente nel rapporto con gli altri. Come nella vita vera.
Il romanzo, che unisce atmosfere magiche e quadri di vita quotidiana, parla di re dormienti e leggende gallesi, ma soprattutto di cosa significhi essere un individuo all'interno di una famiglia. E, dunque, il corvo cela due significati: occulto e fedeltà.

Maggie Stiefvater
468 pagine
Rizzoli Editore
16,00 €
Fantasy per ragazzi (14-18)

Vi attira questo romanzo? Conoscevate già la saga? Avete intenzione di leggere i seguiti in lingua originale?
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