“Conor batté le palpebre. Poi le batté un'altra volta. -Mi racconti delle storie?
Esatto.
-Be'...- Conor si guardò intorno, incredulo. -E che razza d'incubo sarebbe?
Le storie sono fra tutte le cose le più selvagge, tuonò il mostro. Le storie inseguono, predano e mordono.”
Conor
ha tredici anni, pochi amici ed un potente incubo ricorrente. È solo
un ragazzo, ma conosce la solitudine più nera, perché suo padre è
lontano e sua madre sta morendo. Così, quando sette minuti dopo la
mezzanotte di un giorno grigio come tutti gli altri, il tasso che
proietta una lunga ombra sulla sua casa prende vita e bussa alla
finestra, Conor non ha affatto paura.
Ha
visto di peggio.
Eppure
il mostro esercita su di lui il fascino delle terre selvagge e delle
cose senza nome, e dunque il ragazzo finisce per ascoltarlo: il tasso vuole
raccontargli tre storie. E, a sua volta, sentirne una, che abbia il
sapore dolceamaro della verità. Se Conor dovesse rifiutare di
partecipare, lo divorerebbe.
Tuttavia
i racconti del mostro non
consistono in una morale scontata,
né tentano di avvolgere Conor in una coperta di comprensione come
fanno le parole dei suoi insegnanti, quando ricordano compassionevoli
la sua situazione familiare. Sono contraddittori, vivi e fatti di
passaggi segreti. Esistono per un motivo... Ma non lo conosciamo
ancora.
E
gran parte della forza di Sette minuti dopo la mezzanotte
sta nella consapevolezza dell'autore, Patrick Ness, del fatto che le
storie sono antiche come l'uomo,
e quando si mettono a camminare in mezzo a noi possono sconvolgere
tutto. O aiutarci ad abbracciare la vita. Non devono parlare di un
mondo che è bianco o nero, ma della verità.
Si
tratta sicuramente di un'eccezione nel panorama dei romanzi per
ragazzi, specialmente fra quelli che si rivolgono ai più piccoli,
che spesso offrono una visione distorta della realtà, quasi che
raccontando fiabe in cui l'ordine regna sovrano, la natura
contraddittoria degli esseri umani possa essere nascosta agli occhi
dei più giovani, almeno per un po'.
Ma
il libro di Ness è un'opera coraggiosa.
Non ha paura di accettare che anche i ragazzi siano costretti ad
entrare a contatto con la sofferenza, in un modo o nell'altro.
Sceglie di regalare alla coscienza del dolore una veste primordiale,
il mostro che sussurra il nostro nome durante la notte, senza
banalizzarlo. Anzi, possiede
tutte le sfumature più vere: rabbia, senso di colpa, contraddizione,
fame di giustizia.
Frammenti d'emozioni che ognuno deve sopportare; ed ecco che le
illustrazioni del libro, ad opera di Jim Kay, sono immagini vivide e
potenti, che proiettano luci ed ombre. Nessuna di loro ci mostra il
volto di Conor: perché Sette minuti dopo la mezzanotte
non parla solo di lui, ma di tutti noi.
Proseguendo
con la lettura, ricordiamo cosa significhi sentirsi invisibili,
mentre la macchina del mondo gira e noi
restiamo immobili. In
attesa di un segno, di un cambiamento, della fine. Però di fine non
si può mai davvero parlare... Basta osservare il concepimento di
quest'opera. La famosa autrice Siobhan Dowd, prematuramente scomparsa
all'età di 47 anni, creò l'idea alla base del romanzo, prima di
morire di cancro. Il suo editore ne parlò con Ness, a cui fu
affidato l'arduo compito di dare un corpo ad uno spirito pulsante.
E,
dunque, dopo aver terminato la lettura, ho guardato il libro e, con
la mente fattasi terremoto, mi sono chiesta: “Non
è forse immortalità, questa?”
Sette minuti dopo la mezzanotte
Patrick Ness e Siobhan
224 pagine
Mondadori
10,00 €
Libro per bambini e ragazzi
LINK DEL TRAILER DEL FILM TRATTO DA SETTE MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE: https://www.youtube.com/watch?v=R2Xbo-irtBA
E voi cosa pensate di questa storia? Avete visto il film che ne è stato tratto?
Vi aspetto nei commenti!
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Grazie,questa recensione mi impone di leggerlo!
RispondiEliminaSono felice di averti fatto scoprire questa splendida storia!
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