lunedì 29 gennaio 2018

RECENSIONE IN ANTEPRIMA "FRONTIERA" di Isa Thid - Tappa #5 del Blog Tour

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Ciao lettori!
Oggi su HeleNarrazioni ospito la penultima tappa del Blog Tour dedicato a Frontiera di Isa Thid, una novella distopica pubblicata da Catnip Edizioni.

Se volete recuperare le altre tappe, potete trovarle qui:
19 gennaio: Presentazione - Catnip (http://www.catnipedizioni.it/blog)
22 gennaio: Incontro con Isa Thid - A Tavola coi Libri (http://atavolacoilibri.wordpress.com/)
24 gennaio: Estratto - Il Profumo delle Pagine (http://ilprofumodellepagineale.blogspot.it/)
26 gennaio: Incontro con Maslov - Il Salotto del Gatto Libraio (http://ilsalottodelgattolibraio.blogspot.it/)
29 gennaio: Recensione in anteprima - HeleNarrazioni (http://helenarrazioni.blogspot.it/)
30 gennaio: Pubblicazione e ringraziamenti - Catnip (http://www.catnipedizioni.it/blog)


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La frontiera è, per definizione, una zona di confine. Un luogo di contatto, un'area di mezzo tra due entità ben definite che si sfiorano con la pretesa di non contaminarsi. Una linea che può significare incontro o scontro. Una terra di tutti o di nessuno.

recensione helenarrazioni frontiera isa thid Lo sa bene Azura, giovane italo-siriana cresciuta in un'Italia del futuro, in cui questioni attuali come l'iper-digitalizzazione dei rapporti umani, l'intolleranza verso chi è diverso e le contraddittorie politiche migratorie sono state portate alle loro estreme conseguenze. Pur vivendo sotto il regime di polizia che ha sostituito il governo democratico italiano, la ragazza continua a sognare la frontiera, sperando di poter evadere dal Centro di Detenzione in cui è rinchiusa con altri immigrati e omosessuali e di portare con sé in Francia Massimo, il suo fratellino, troppo innocente per il mondo intollerante in cui sono costretti a vivere. Grazie alla sua forza di volontà e all'aiuto di Maslov, un altro prigioniero, Azura inizierà un viaggio per riconquistare la libertà e per comprendere chi diventare.

frontiera blog tour catnip edizioni Con uno stile sapientemente crudo ed essenziale, Isa Thid dipinge un'atmosfera distopica degna di questo nome, in cui il nemico più grande è uno Stato che opprime i suoi cittadini e tende a spersonalizzarli. Persino Azura, l'unica vera protagonista della novella, pur inverando in sé tutto ciò che il regime vorrebbe distruggere, appare confusa circa la sua identità, sempre tesa tra idealismo e sopravvivenza, ottimismo e disperazione, passato e futuro. La Thid ha, infatti, la capacità d'inscenare la forte comunicazione che s'instaura tra società e individuo, in un circolo di reciproche e, spesso, involontarie influenze: la realtà sociale in cui sono immersi i personaggi è vuota quanto il deserto del cuore che Azura è costretta a trascinarsi dietro.

La giovane affronta un percorso circolare d'affermazione di sé, che si snoda in una serie di vicende descritte con ritmo serrato, a volte fin troppo veloce, e, tuttavia, adatto a Frontiera, che sceglie di essere una novella e non un romanzo, laddove l'attenzione non è focalizzata sull'ambiente che circonda i protagonisti ma sui cambiamenti repentini che devono saper interiorizzare in lunghi lassi di tempo, condensati in poche pagine.

frontiera catnip edizioni Al fianco di Azura risalta, per contrasto, il personaggio di Maslov, un rivoluzionario russo che, a differenza della ragazza, è privo di dubbi sulla strada da seguire per rovesciare il regime. Pur esercitando un certo fascino sulla protagonista e sul lettore, l'uomo ha, però, la stessa consistenza di un ideale, sempre brillante e sfuggente, qualcosa che sogni di capire fino in fondo ma che è impossibile da trattenere. È molto più semplice empatizzare con le contraddizioni di Azura, con il suo cinismo mescolato al desiderio -e non volontà che si fa azione decisa- di vivere per davvero.

Isa Thid descrive il suo mondo problematico e i personaggi che lo abitano senza mai giudicarli, portandoli sotto i nostri occhi senza la pretesa d'insegnare qualcosa, ma invitandoci a porre delle domande su chi vogliamo essere e sul futuro che le prossime generazioni potrebbero raccontare. Perché la vera frontiera è Azura, la zona di confine siamo noi: è nel contatto con l'altro che s'impara ad appartenersi.

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